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Quotidie incipit a luce nova
Siamo arrivate per aiutare… siamo state aiutate
Serena, Giulia, Martina
Siamo tre giovani ostetriche trentine e a pochi mesi dalla nostra
laurea abbiamo deciso di partire per questa splendida avventura che
sapevamo con certezza ci avrebbe fatto crescere, ma mai avremmo
pensato ci avrebbe stravolto la vita.
Si è rilevata un’esperienza incredibile, un‘esperienza che ha
lasciato in noi un segno indelebile.
Siamo state accolte fin da subito da tutto il personale del Lumuma
Health Centre a braccia aperte e siamo state trattate come parte
integrante della loro grande famiglia. Ci siamo sentite giocatrici di
una squadra fortissima che ha come unico obiettivo portare salute
in un piccolo villaggio, dove povertà ed indigenza sono purtroppo le
parole chiave.
Inizialmente non è stato per noi facile assistere ai primi parti e
vedere come la loro ostetricia fosse rimasta ferma a tanti anni fa
utilizzando tecniche durante il travaglio e la rianimazione neonatale
per noi ormai obsolete.
Piano piano abbiamo iniziato a condividere le nostre piccole conoscenze scientifiche e qualche procedura che potesse integrarsi con la loro assistenza ostetrica;
siamo rimaste fin da subito stupide dal loro accogliere con estrema umiltà e naturalezza i nostri consigli, facendoci cosi sentire immediatamente utili e ben
integrate nell’equipe.
È stata un’importante collaborazione professionale, una grandissima occasione di crescita: ci hanno insegnato tutti gli aspetti dell’assistenza ostetrica antica,
un’ostetricia di contatto, basata solamente sulla clinica della partoriente, sui suoi atteggiamenti, movimenti, sguardi, sul rispetto dei tempi... un’ostetricia che in
Italia abbiamo accantonato per lasciare spazio ad un’assistenza medica e medicalizzata, ma
che sarebbe importantissimo riprendere, perché mette al centro la donna e rispetta i tempi della natura, i tempi della nascita, utilizza la dimensione dei sensi,
interpreta i movimenti e le espressioni del volto delle donne per comprendere a che punto sia il travaglio.
Siamo arrivate pensando di poter aiutare nel nostro piccolo questa popolazione e siamo invece state aiutate.
Abbiamo imparato quanto nel nulla si possa trovare il tutto.
Hanno saputo fondare la loro vita su valori solidi che traspaiono da ogni singola azione.
In ospedale infatti si respira grande solidarietà: tutte le donne del villaggio cucinano, portano panni puliti, tengono i bimbi della mamma che sta partorendo, si
sostengono a vicenda, si uniscono al dolore e alla gioia, sono una squadra e per questo ne escono sempre vincenti.
Ci hanno insegnato a reagire a tutte le sfide della vita con il sorriso, con la forza e la positività di chi sa trovare il bello nel brutto, di chi sa gioire delle piccole
cose che ha, senza concentrarsi su ciò che manca.
Un altro aspetto fondamentale che ci ha colpito molto è la dignità con la quale sanno affrontare i drammi che purtroppo lì sono all’ordine del giorno.
Essere ostetriche in Africa significa accantonare tutte le proprie certezze costruite su libri e dati scientifici, per lasciare spazio ad un’assistenza più umana e di
contatto, che accompagna la donna, la famiglia e l’intera comunità nel meraviglioso viaggio
della nascita.
ASANTE SANA LUMUMA, a presto