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Gutta cavat lapidem.
Costruzione dello studentato a Lumuma
Il 24 agosto 2019, alla presenza del Ministro e vice Presidente della
Tanzania, on. Nolugu George Boniface Simba Ciawene, di tutte le autorità
civile e religiose delle province di Mpwapwa e Kilosa e dell’intera
Comunità di Lumuma e dei villaggi vicini, assistiamo ad una cerimonia di
inaugurazione mai vista e vissuta dal sottoscritto, durata più di otto ore e
conclusasi con un pranzo servito a tutti i partecipanti a partire dalla
gente comune che era accorsa numerosissima all’evento.
Gennaio 2015, siamo a Lumuma con l’obbiettivo di predisporre il piano di
costruzione della futura scuola e con il prezioso aiuto di Marco, Isidoro e
Alfonso iniziamo i lavori di spianamento dell’area dopo aver rimesso in
funzione un vecchio escavatore che era stato utilizzato per la realizzazione
di tutta la viabilità della zona, compresa la strada per raggiungere il
villaggio di Mbuga posto a 2.000 m sul livello del mare. Dopo una settimana
di lavoro, con l’aiuto di una decina di operai locali ed un vecchio camion
recuperato a Mpwapwa, riusciamo nell’impresa e davanti a noi si presenta
una meravigliosa piana di circa 4.000 mq, pronta per essere utilizzata come
area per edificare la nuova scuola.
Gennaio 2019, Si torna a Lumuma.
Con Marco, Maurizio, Carlo, Alfonso ed Isidoro torniamo per completare i
lavori e preparare la scuola alla sua prossima inaugurazione nel frattempo
assieme a Sista Flora individuiamo l’area su cui sorgerà lo studentato di
Lumuma poco sopra la scuola.
In un posto dove la parola scuolabus non è presente neanche nella lingua
locale e dove molti bambini camminano per ore nella savana o nella foresta
per recarsi a scuola con tutti i rischi che ne conseguono, è di estrema
importanza affichè possano frequentare con regolarità offrire loro un letto
ed una stanza dove studiare e stare al sicuro per tutta la settimana.
Con il prezioso aiuto di Marco, Isidoro e Alfonso iniziamo i lavori di
costruzione della strada e quindi lo spianamento dell’area dopo aver rimesso
in funzione con non poca fatica e qualche pezzo di nastro americano il
vecchio escavatore che era stato utilizzato per la realizzazione di tutta la
viabilità della zona, della strada per raggiungere il villaggio di Mbuga posto a
2.000 m sul livello del mare circa 30 anni fa e infine della scuola.
Dopo una settimana di lavoro, con l’aiuto di una decina di operai locali ed
un vecchio camion recuperato non so dove, riusciamo nell’impresa e davanti
a noi si presenta un’area di circa 5.000 mq, pronta per essere utilizzata per
edificare lo studentato.
Il dormitorio di Loleera
Agosto 2017, terza spedizione per la costruzione dell’ultimo blocco della
scuola dove sono stati ricavati tutti gli uffici amministrativi. Al termine del
solito periodo trascorso a Lumuma partiamo alla volta di Loleera, villaggio
Maasai situato nella provincia di Kiteto, sede di una missione di suore nella
Maasai Steppe.
Esperienza anche questa indimenticabile perché ospiti di una famiglia di
Maasai in una Boma e perché ci consente di conoscere un nuovo territorio e
una nuova cultura, autonoma come noi, all’interno della Tanzania.
Arrivati a Loleera conosciamo il rappresentante governativo della regione
che ci invita a visitare la grande scuola, che ospita tutti i ragazzi delle
Boma sparse sul vastissimo territorio Maasai della provincia di Kiteto.
Dopo aver visitato le scuole, conosciuto i professori e il direttore ci viene
richiesto un aiuto per fornire i dormitori maschile e femminile di materassi
in quanto i ragazzi dormono sulle assi nude dei loro letti, pochissimi hanno
la possibilità di spendere 65.000 scellini Tanzani per acquistarne uno.
Il rappresentante governativo ci confessa inoltre che purtroppo anche li non
sono immuni da violenze e soprusi ed è successo sia pur raramente che
alcune ragazze durante i lunghissimi trasferimenti nella savana sono state
violentate.
Nonostante presi economicamente e non solo decidiamo di aiutarli.
Gennaio 2020, io, Marco e Maurizio ce l’abbiamo fatta siamo a Loleera con
un camion e il nostro pickup starpieno di materassi, siamo partiti da una
fabbrica di Dodoma stracarichi e preoccupati che la polizia nel caso ci
fermasse chiudesse non uno, ma due occhi visti i carchi piuttosto
ingombranti.
I festeggiamenti sono durati tutta la giornata con la presenza delle maggiori
Autorità della provincia ma soprattutto con la presenza di tutti quei ragazzi
che ci hanno riempiti di collane e collanine e perline in segno di profonda
riconoscenza.