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MAURIZIO
Tempo fa, spulciando un saggio di sociologia, m’imbattei in un breve aforisma sul concetto di
esperienza che ancora oggi non ho dimenticato: “L’esperienza è l’insegnante più difficile prima
ti fa l’esame poi ti spiega la lezione”. Sicuramente niente di più vero. Ed eccomi qui a riflettere
sui lunghi periodi passati a Lumuma mentre cerco di fare un bilancio personale di questa
“lezione”.Sono partito senza sapere dove esattamente sarei andato, cosa avrei trovato, con chi
ma con la voglia di fare, di dare, di mettere a disposizione degli altri quello che sapevo e che
avevo imparato nella vita, di dare tutto me stesso per un progetto che sentivo come
meritevole, convinto che avrei dato un contributo importante senza ricevere nulla in cambio
sperando di riuscire a lasciare qualcosa, sia esso un aiuto tecnico o un sorriso. Già dopo il
primo mese di agosto trascorso in Tanzania, cominciai a capire ciò che una Terra come l’Africa
e il suo Popolo può dare a chi come me arrivava da lontano. Nuovi ideali, nuovi sapori,
immagini uniche e suggestive, comportamenti e modi di dire, modi di vivere, filosofie
dimenticate e tanti sorrisi sono le prime cose che ho ricevuto ma ben presto mi resi conto che
per chi voleva e desiderava c’era ancora molto da vedere, da capire e da vivere in quel grande angolo di mondo. Ogni piccola cosa è entrata nel
mio patrimonio e so che ci rimarrà per sempre. Ringrazio tutti, il nostro gruppo eccezionale, la gente, il sole e il cielo cosi diverso dal nostro che
con la sua ricchezza di stelle e la sua luce ti ricorda che a comandare il tempo non è un orologio. Contando i giorni passati a ricordare quei
momenti di gioia penso al mio prossimo viaggio in Tanzania e al mio ritorno a casa là, a Lumuma.